Casa Pannini
Casa Pannini è una delle più antiche dimore patrizie centesi, risalente alla prima metà del XV secolo. Nel 1615 il conte Bartolomeo Pannini decise di abbellire il corpo centrale del palazzo con un ciclo di decorazioni murali e affidò l’organizzazione del lavoro a un impresario e appaltatore residente a Pieve di Cento, Pierfrancesco Battistelli (? - 1625) e a due pittori di Cento, il Guercino (1591-1666) e Lorenzo Gennari (1595-1665/72).
Le decorazioni presero avvio dal piano superiore, dove furono dipinte sei stanze: il Vestibolo delle cacce, la Camera dei cavalli, la Camera rossa con i paesaggi, la Camera della Venere con le storie di Rinaldo e Armida, la Sala Grande con le storie di Ulisse e, infine, la Sala della musica.Â
Il lavoro proseguì nelle volte delle scale, dove furono realizzati due affreschi a grandezza naturale con Apollo e Diana su un carro volante. Infine nel 1617 le pitture terminarono con la decorazione delle camere a piano terra, la cucina e quattro stanze dedicate alle stagioni.
Nel 1699 l’ultima erede Pannini, Margherita Francesca, convolò a nozze con il conte Niccolò Chiarelli: da loro nacque la stirpe dei Chiarelli Pannini, che abitarono il palazzo fino al 1840, quando fu acquistato da Francesco Diana.Â
Quando Francesco Diana acquistò l’edificio, maturò l’idea di restaurarlo e innalzarlo di un piano: in conseguenza di ciò, e con l’intento di porre fine al processo di deterioramento che già aveva causato negli anni la perdita di parte della decorazione, decise di far staccare gli affreschi.
Fu chiamato a realizzare lo strappo e il trasporto su tela il noto estrattista di Pieve di Cento Giovanni Rizzoli (1799-1878), che ricavò centoquaranta dipinti, novanta con soggetti principali e cinquanta definiti secondari o complementari, tutti restaurati e ritoccati dal pittore bolognese Giuseppe Guizzardi (1799-1861).Â
Nel 1863, alla morte di Francesco Diana, i dipinti furono divisi in due nuclei principali che pervennero alle figlie Giuseppina (o Giuseppa) e Maria.Â
Maria Diana (1840-1915) sposò il conte Giacomo Masolini di Imola (1837-1921) e i riquadri furono trasmessi in eredità alla figlia Elisa Caterina Masolini (1871-1937), moglie del marchese Pio Rosselli del Turco di Bologna. Quest’ultimo, deceduto nel 1945, lasciò al Comune di Cento cinquantatré affreschi staccati da Casa Pannini.