Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino

La cena in Emmaus

XVII secolo

esposta

La prima apparizione di Gesù ai discepoli dopo la resurrezione è ambientata nella locanda dove egli, con l’atto della benedizione, rivela improvvisamente la propria identità divina a due pellegrini che aveva incontrato lungo la strada di Emmaus, una città della Palestina non lontana da Gerusalemme, luogo della sua crocifissione. Tra i dettagli una particolare attenzione è dedicata al pane, alimento quotidiano qui riprodotto nella forma tipicamente diffusa sulle tavole dell’epoca con un’evidenza che sembra restituirne la fragranza, che - insieme al vino portato dall’oste – è simbolo eucaristico, fondamentale per comprendere il messaggio di salvezza della scena. La scelta di questo tema era appropriata ai refettori dei conventi, come quello per il quale l’opera è stata eseguita. 

Nonostante l’evento sia straordinario, la situazione è raccontata con l’intimità di una scena famigliare. Le fisionomie degli anziani commensali e del servitore, la gestualità espressiva di tutti i personaggi e l’apertura sul paesaggio, ben visibile sullo sfondo, portano direttamente nelle atmosfere guerciniane, mentre le tonalità lievemente più fredde e l’analisi minuta dei particolari sembra collegarsi al gusto “fiamengo” (fiammingo) di Matteo Loves.  

Per l’opera in passato si sono ipotizzate diverse attribuzioni al Guercino o alla sua bottega, in quanto è sempre stata considerata un caso esemplare di collaborazione tra maestro e collaboratori. Una recente attribuzione la collega prevalentemente al tedesco Matteo Loves, il più nordico tra i seguaci del maestro centese, anche se si ritiene che il Guercino stesso possa essere intervenuto di sua mano in alcune parti, come la testa di Cristo, e che suo fratello Paolo Antonio possa aver dato un contributo per le parti di natura morta. 

A supporto dell’ipotesi si sottolinea la particolare attenzione per la luce, che dona illusionistica concretezza agli oggetti di scena: dalla sedia savonarola, alle stoviglie impugnate dal servitore, alla straordinaria tavola imbandita dove appare un variopinto tappeto di gusto nordico, rappresentato anche in altre opere di Loves. Tuttavia, un veloce schizzo a penna di mano del Guercino, conservato a Stoccarda, confermerebbe il coinvolgimento del maestro nella fase ideativa della scena.

Autore Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino
Tipologia Dipinto
Tecnica Olio su tela
Misure 163x256cm