Ludovico Carracci
Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino
Cristo e l'adultera
XVII secolo
esposta
Il noto episodio evangelico è ambientato contro il colonnato che cinge l’atrio di accesso a un tempio di foggia classica, che può richiamare il Pantheon. Mentre la donna colta in flagrante adulterio sta in piedi davanti al Cristo, questi si china a scrivere col dito sulla terra l’ammonimento rivolto ai Farisei che gliel’avevano condotta per trovare nuovi capi d’accusa contro di lui, mettendolo alla prova sulla sua osservanza della legge mosaica, che per una simile colpa prevedeva la lapidazione: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Mentre gli apostoli alle sue spalle si chinano per leggere le sue parole, i Farisei fanno l’atto di andarsene “uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi”.
L’opera, recentemente riconosciuta di mano dello Scarsellino, presenta alcuni caratteri fondamentali per comprendere il passaggio dal tardo manierismo a una più naturale concezione della narrazione delle storie sacre, e cromie intense che declinano nel bel paesaggio crepuscolare sullo sfondo. Questi aspetti della poetica del pittore ferrarese sono tra quelli che più hanno influenzato il giovane Guercino.
Autore | Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino |
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Tipologia | Dipinto |
Tecnica | Olio su tela |