Ludovico Carracci

The Holy Family with Saint Francis and donors (known as Carraccina)

XVI secolo

esposta

Collocati in uno spazio piramidale ma fluido, mosso dal chiaroscuro e della spontaneità dei gesti dei personaggi, in basso si riconoscono i ritratti dei committenti, Pietro Antonio Piombini e sua moglie Elisabetta Dondini, mentre nella parte alta la luce si ferma sul Bambino, che quasi sfugge di mano alla madre per gettarsi nelle braccia di san Francesco, rappresentato con grande realismo accanto all’anziano san Giuseppe e a due angeli. 

Si tratta di una prova di grande qualità della poetica di Ludovico Carracci nella sua fase matura e la conoscenza di quest’opera, giunta a Cento nell’anno di nascita del Guercino, sembra aver segnato l’apprezzamento del pittore bolognese per il più giovane centese, nel quale egli vedeva la sua stessa propensione per la naturalezza nella rappresentazione di scenari, gesti, affetti.

Da sempre è ritenuta di fondamentale importanza per il giovane Guercino il quale, stando alla testimonianza diretta del suo biografo Carlo Cesare Malvasia, proprio giocando col cognome del pittore l’aveva ribattezzata la sua “cara zinna”, ovvero la mammella da cui aveva tratto il primo nutrimento in pittura, imitandone la luce ‘a macchia’ e il sincero naturalismo.

La pala ornava l’altare della prima cappella destra nella chiesa annessa al convento dei Cappuccini di Cento, ubicato fuori porta Molina, da tempo demolito. Nel luglio del 1796 fu trasferita in Francia, scelta dai commissari napoleonici fra le opere degne di rientrare nell’utopistico progetto del Musée Napoléon a Parigi. Dal febbraio del 1798 fu infatti esposta al Louvre, ma con la caduta di Napoleone fu restituita e nel 1816 tornò a Cento. 

artwork.spec.author Ludovico Carracci
artwork.spec.type Painting
artwork.spec.tecnique Olio su tela
artwork.spec.sizes 225x166cm