Ubaldo Gandolfi

The Annunciation

XVIII secolo

esposta

L’ideazione della rappresentazione ci porta direttamente all’interno della casa della giovane Maria che, sorpresa durante la preghiera, si volge verso l’angelo Gabriele e, contemporaneamente, verso lo spettatore, in un gesto pacato e aggraziato di accettazione del messaggio divino, cioè che presto sarà madre di Gesù per opera dello Spirito Santo, rappresentato dalla colomba bianca che sta scendendo verso di lei. 

La dettagliata riproduzione del pavimento a mattonelle, sul quale si proietta l’ombra della splendente creatura celeste, si stempera nelle nuvole sulle quali angioletti paffuti scendono a contemplare la scena. Si crea così un effetto di continuità e di intima vicinanza tra cielo e terra, reso ancor più coinvolgente dai colori tenui e dagli scenografici effetti di luce.  

Considerata uno dei capolavori della maturità di Ubaldo Gandolfi, la pala presenta una spettacolarità settecentesca che lascia tuttavia ben visibile l’eredità della pittura del Seicento emiliano – da Ludovico e Annibale Carracci a Guido Reni - cui il pittore ha evidentemente reso omaggio conciliando la semplicità dell’ambientazione con l’enfasi e l’eleganza formale. Particolare è l’attenzione al modello guerciniano, sul quale certamente l’autore ha riflettuto, trattandosi di opera destinata alla patria del grande centese. 

Commissionata, infatti, per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Annunciata dell’Ospedale di Cento in occasione di lavori di rinnovamento settecentesco dell’antico ospizio, l’opera era destinata a coprire l’affresco con la Madonna in trono con quattro confratelli adoranti attribuito a Domenico Panetti (ora anch’esso esposto in questa pinacoteca). 

Fu spostata a seguito delle soppressioni in età napoleonica, ed è infine entrata nella collezione della pinacoteca centese.    

artwork.spec.author Ubaldo Gandolfi
artwork.spec.type Painting
artwork.spec.tecnique Olio su tela
artwork.spec.sizes 303x191cm