Eros Pellini

Il poeta

XX secolo

non esposta

Un giovane seminudo compone il suo intimo canto alla natura, adagiato tra i rami di un basso albero, che lo accoglie favorendo l'ispirazione alla scrittura. Una visione che richiama alla memoria l’atmosfera dell’ Arcadia, la mitica regione del Peloponneso in cui, secondo gli Antichi, l’uomo viveva in completa armonia con la terra, generosa e benevola, immaginata come fonte di ispirazione e di sereno appagamento per chi, come i pastori, sapeva viverla in maniera semplice e poetica.

L’idea di solitaria meditazione del soggetto, la naturalezza della composizione, la continuità del tema con una lunga storia di rappresentazioni del nudo in natura come espressione della connessione tra uomo e creato sono elementi che conferiscono alla piccola scultura una forza espressiva non comune.

La postura, le proporzioni e la lavorazione della superficie, caratterizzata da un modellato sensibile alla luce e segnato da linee tese e vibranti, rivelano la propensione dell’autore a superare i modelli della scultura accademica, pur senza togliere all’immagine un solido radicamento nella tradizione figurativa.

Si tratta, per Eros Pellini, di una ricerca costante e coerente, volta ad esprimere quella profonda riflessione sulla condizione umana che la critica Elena Pontiggia, attenta studiosa dell’artista, ha definito "un’ attenzione all’umanità, vale a dire alla vita, ai sentimenti, alle vicende dell’uomo".


Il bronzetto costituisce un’espressione caratteristica della poetica di Eros Pellini, significativo esponente della scultura figurativa italiana del secondo dopoguerra.
Figlio dell’artista Eugenio, noto esponente della Scapigliatura lombarda, dopo aver appreso da lui le prime basi Eros si era in parte distaccato dalla lezione paterna, anche grazie alla frequentazione, a partire dal 1930, dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dove fu allievo di Adolfo Wildt e compagno di corso di Lucio Fontana.

Dedicatosi in seguito anche agli allestimenti teatrali e a opere pubbliche e monumentali, lo scultore ha infatti mantenuto per tutta la sua carriera una predilezione per le opere in bronzo di piccolo formato, rappresentando soggetti sacri, nudi, animali, temi quotidiani.


Provenienza: Cento, Collezione della GAM “A. Bonzagni”

artwork.spec.author Eros Pellini
artwork.spec.type Sculpture
artwork.spec.tecnique Bronzo
artwork.spec.sizes 24x25,5x13cm