I Padri della Compagnia di Gesù si stabilirono in città nel Settecento, a seguito di due ingenti lasciti testamentari da parte dei cittadini centesi Francesco Piombini e Lorenzo Dondini, che volevano favorire l’istruzione della gioventù locale.

L’importante eredità offrì ai Gesuiti le risorse per fondare la chiesa di San Lorenzo e l’adiacente Casa dei Padri e per aprire un collegio per “istruire nelle lettere e nelle scienze” i centesi.

 

La costruzione della chiesa, su disegno dell’architetto Pietro Alberto Cavalieri, risale al 1765 e si protrasse fino al 1785, anche a causa dell’interruzione conseguente alla soppressione dell’ordine dei Gesuiti (1773). 

L’interno della chiesa completamente bianco, ad aula centralizzata con quattro coretti, presenta soluzioni compositive che, sposandosi alle modulazioni della luce, creano effetti scenografici di grande suggestione ed esaltano gli elementi architettonici e scultorei. 

Gli stucchi dei capitelli, della trabeazione e dell’altare maggiore (dove spiccano i poetici angeli) furono plasmati da Antonio Lepori fra 1783 e 1785. 

L’altare maggiore ospita la tavola di Alessandro Candi “Il martirio di San Lorenzo” (1840), copia della tela del Guercino esposta nella cattedrale di Ferrara.

Nell’Ottocento la chiesa subì alcuni interventi interni e fu costruito il campanile, su disegno di Luigi Bertuzzi (1860)

 

La Casa dei Padri, che sorge a destra della chiesa, ospitava il Collegio dei Gesuiti. Dopo la soppressione dell’ordine, l’edificio divenne sede del Seminario Clementino (1773-1870) e, sciolto il Seminario, passò alla Fondazione Patrimonio degli Studi (1879), la nuova istituzione nata per perseguire gli scopi di educazione e istruzione dell’originaria donazione Piombini-Dondini.

Ancora oggi l’edificio prosegue questa missione, in quanto è sede del Liceo Giuseppe Cevolani (e del suo piccolo e curioso museo) e del Centec, il laboratorio del Tecnopolo dell’Università di Ferrara.

 

Dal 21 settembre 2024 la chiesa di san Lorenzo ospita la mostra:

Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti