Chiesa di Santa Maria Maddalena
La primitiva chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena e l’annesso monastero sorsero a partire dal 1604 come ospizio per “donne convertite”, ma già dal 1611, con l’ingresso di dodici “sacre vergini” centesi diventò un convento di clausura agostiniano. Nel 1662 la chiesa venne ricostruita e, nonostante alcuni rifacimenti settecenteschi realizzati da Pietro Alberto Cavalieri e da Alfonso Torreggiani, la facciata si presenta ancora oggi nella veste architettonica sobria e lineare di quegli anni.
L’interno, a croce greca con copertura a volta, è arricchito da due cappelle laterali che custodiscono la tela “Santa Teresa d’Avila e Sant’Apollonia” di Benedetto Gennari junior e la statua seicentesca della “Madonna di Loreto”. L’altare maggiore conserva la copia ottocentesca della pala di Cesare Gennari “Santa Maria Maddalena nel deserto” (l’originale è custodito nella Civica Pinacoteca) e, nella cimasa, la tela di Cesare Gennari raffigurante Dio Padre.
Nelle eleganti nicchie dei pilastri angolari sono collocate le statue dei santi Didaco, Nicola da Tolentino, Agostino e Tommaso di Villanova, opera di anonimo scultore emiliano attivo alla fine del ‘600.