mostra

Occhi, bocche, teste, mani, piedi, braccia, e torsi

21 Settembre 2024 – 26 Gennaio 2025

Chiesa di San Lorenzo

In occasione dell’apertura della mostra “Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti”, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento è lieta di proporre una mostra di incisioni da Guercino. Una selezione tratta dalla Collezione privata formata da oltre 1030 pezzi.

“E’ l’occasione perfetta per mostrare alcune tra le incisioni più preziose e mai esposte a Cento – commenta la Presidente della Fondazione Raffaella Cavicchi – l’allestimento della Sala Blu all’interno della Chiesa di San Lorenzo non poteva rimanere vuota, con questa mostra offriamo al visitatore e agli studiosi di Guercino, la possibilità di ammirare pezzi unici, un incentivo in più per venire a visitare Cento e le opere di Guercino. Un ringraziamento particolare va a Fausto Gozzi e Valeria Tassinari per aver curato la mostra”.


La mostra

“Occhi, bocche, teste, mani, piedi, braccia, e torsi” è una citazione tratta dalla nota biografia del Guercino scritta da Carlo Cesare Malvasia, che ben evoca l'importanza che lo studio dell'anatomia e delle singole figure aveva nella poetica del pittore seicentesco, attento all'osservazione del vero ma anche all'elaborazione di modelli.

Da questa suggestione è nata una mostra dossier, che attinge al ricchissimo patrimonio della Collezione di Incisioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento per valorizzare un nucleo particolarmente significativo della raccolta, quello dedicato agli incisori che hanno riprodotto i disegni che il Guercino stesso aveva realizzato e poi fatto tradurre a stampa dal noto incisore Oliviero Gatti, per ricavarne un manuale di modelli con "I princìpi del disegno" ad uso dei giovani artisti che frequentavano la sua Scuola del Nudo, un sorta di accademia che l'artista, ancora giovane ma già affermato, aveva aperto a Cento nel 1616.

Diverse versioni di quelle immagini - dettagli anatomici o teste di carattere, cioè prototipi di personaggi adattabili a diverse situazioni - furono incise a bulino da numerosi autori nel tempo, e oggi offrono una testimonianza molto preziosa dell'apprezzamento e della diffusione che questi modelli "didattici" ebbero tra il Seicento e l'Ottocento, in un'epoca in cui, non esistendo ancora la fotografia, le incisioni venivano riprodotte e stampate, talvolta anche in grandi tirature, per essere studiate e collezionate dai tanti appassionati che, in questo modo, potevano assicurarsi l'opera di un autore importante a un prezzo molto contenuto.

Strumento utile agli studiosi, che grazie alle stampe possono ricostruire anche l'esistenza di disegni perduti o non piĂą noti, questi preziosi fogli offrono dunque al pubblico un'occasione di conoscenza e di apprezzamento di una tecnica che in passato ha avuto una significativa rilevanza nelle botteghe artistiche e nel mercato dell'arte.

La mostra, curata dagli storici dell'arte Fausto Gozzi e Valeria Tassinari, conferma la volontĂ  della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento di condividere con la cittĂ  e con il pubblico dell'arte le opere della propria collezione, mettendole a disposizione della comunitĂ  anche attraverso iniziative temporanee.


Le opere

30 fogli sciolti e tre album di incisioni di tratte dai Manuali del Disegno del Guercino incisori: Domenico Maria Bonaveri ( Bologna, 1653-1731), Bernardino Curti (Reggio Emilia, 1611- ?), Francesco Curti ( Bologna, 1603 -1670 ca.), Giovanni Mucci (Cento, 1621-1665), Oliviero Gatti (Piacenza, 1579-1648 ?), Weyen ( attivo a Parigi 1640- 1672).