mostra

Sibille

8 Marzo – 27 Aprile 2025

Civica Pinacoteca il Guercino

Dall'8 marzo al 27 aprile 2025

Sibille
Clara Brasca

 

La mostra inaugurerà sabato 8 marzo alle ore 11:00 presso la Civica Pinacoteca il Guercino.

 

Il volto della Sibilla è il volto del mistero, delle carte che scompaginano e ridefiniscono destini, rivelazioni inquiete, parole ancestrali e foglie agitate lanciate nel vento. Il suo sguardo è specchio della veggenza intuitiva che affonda sotto l’apparenza del mondo, la sua bocca filtra il soffio di una voce scaturita dal profondo, portatrice di rivelazioni salvifiche ma anche di presagi dolorosi. Dono di una sensibilità superiore, la sua saggezza è difficile da sostenere e da condividere, poiché la sua  vocazione alla conoscenza è così radicalmente devota al seme originario della verità da spingerla a proteggerlo con parole opache, segni che si ribellano al senso comune.

Leggendarie profetesse venute molto prima dei profeti, specchio di un femminile potente generato dal disordine cosmico di Dioniso e invasato dalla lucida intelligenza di Apollo, le Sibille sono figure mitiche ma anche storiche, veggenti dalla saggezza incontaminata, verginali anticipatrici della venuta di Cristo o di oscure previsioni di sventura, la cui rappresentazione ha trovato ampio spazio nella letteratura e nella pittura. Difficile individuare la loro prima apparizione, quasi impossibile fissarne il numero, più semplice accostarsi a loro seguendo l’eco esotico dei loro appellativi. Cimmeria, Samia, Frigia, Delfica, Persica, Cumana, Caldea… evocazioni di antri e santuari, turbanti di seta, libri e incensi, movimenti tellurici e giochi di stelle.

Personificazioni del collegamento simbolico tra il mondo pagano e l'età cristiana, queste perturbanti figure ebbero massima risonanza nell'interpretazione monumentale dipinta di Michelangelo nella Volta della Cappella Sistina, e trovarono poi grande apprezzamento nella pittura da stanza del Seicento, come attestano le numerose varianti proposte dai pittori della scuola emiliana, e in particolare dal Guercino, del quale la Pinacoteca di Cento ha in esposizione una Sibilla del 1620 dalla vivace immediatezza espressiva. Ed è proprio con questo capolavoro guerciniano che si mettono qui in dialogo le veggenti di Clara Brasca, una serie di volti che paiono attraversare con naturalezza quattro secoli di distanza.

Nell’enigma sempre attuale di una sapienza disorientante solo perchè muta ai più, i lineamenti di queste personificazioni atemporali della saggezza inascoltata hanno ancora ovali delicati, occhi luminosi, una bellezza che risuona come un canto antichissimo, perché proprio qui affonda l’intenzione che ha guidato la mano dell’artista. Richiamati al nostro sguardo con una levità di tocco pittorico capace di custodire nella grazia la potenza interiore, questi volti femminili offrono ancora al vento i loro interrogativi, immutati, sul destino dell’umanità. Raffinate ed elusive, ornate solo dai simboli della loro divinazione come nastri, foglie e pagine in volo, queste donne hanno la forza ribelle di interrogarsi e interrogarci sul futuro, con parole che restano custodite sotto il sigillo intatto delle labbra.

 

Clara Brasca è nata nel 1955 a Milano, dove vive e lavora. La sua arte è concentrata quasi esclusivamente sul disegno e sulla pittura ad olio su lino, secondo le più antiche tecniche a “velatura”.
Nella sua ricerca, improntata a una costante riflessione sulla cultura classica intesa come fondamento del pensiero contemporaneo, la rappresentazione del femminile torna ripetutamente, sia come rappresentazione di figure chiave della cultura, del mito e della letteratura, sia come metafora interiore.

 

A cura di Valeria Tassinari