Adolfo Wildt

(Milano, 1868 - 1931)

A

Adolfo Wildt nasce in una famiglia di umili origini: la sua infanzia è segnata dalla povertà.

Ancora molto giovane, entra come apprendista nello studio dello scultore Giuseppe Grandi e inizia a frequentare l'ambiente artistico milanese.

Nel 1896, a Monaco, si aggiudica in un concorso  la medaglia d'oro per una sua scultura: Franz Rose von Doehlau, ricco tedesco, lo nota e lo ingaggia come scultore personale.
Arrivano la stabilità economica, il successo, i pubblici riconoscimenti e le importanti partecipazioni a mostre ed esposizioni nazionali ed estere.

Nel 1921 pubblica un trattatello in forma di dialogo, L'arte del marmo, curato dal pittore Ugo Bernasconi.

Dal 1923 insegna Scultura all'Accademia di Brera, dove dirige anche una scuola di lavorazione del marmo, continuata poi dal figlio Francesco.

Nel 1924 entra a far parte del Consiglio Superiore per le Belle Arti.