Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino

San Domenico

XVII secolo

esposta

San Domenico, fondatore dell’ordine dei Domenicani e studioso, è intento a scrivere tra le pagine di un tomo poggiato sul leggio ligneo, dove è disposta una nitida natura morta con gigli e calamaio che si riferiscono alle sue caratteristiche. Il giglio candido è infatti il simbolo della purezza mentre il calamaio ne ricorda l’attività intellettuale di abile predicatore. 

La luce, calda e intima, svela i dettagli naturali delle rughe della fronte, accarezza morbidamente le pieghe dell’abito e conferisce risalto al candore del fiore mentre sullo sfondo un paesaggio sereno sembra alludere alla solitudine come migliore condizione per la meditazione. 

Un tempo attribuita a Bartolomeo Gennari, per l’alta qualità dell’esecuzione l’opera è ora assegnata alla mano del Guercino. Con ogni probabilità, il dipinto deve essere stato eseguito senza una commissione diretta, per scopi devozionali oppure come dono e, per questo, non è registrato nel Libro dei conti, dove venivano annotate le commissioni ricevute dalla bottega guerciniana.

L'opera appartiene alla Collezione d'arte CREDEM ed è in deposito alla Civica Pinacoteca.

 

Autore Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino
Tipologia Dipinto
Tecnica Olio su tela
Misure 128x93,5cm