Palazzo Comunale o del Municipio

I “pubblici rappresentanti” di Cento, che si riunivano presso alcune abitazioni private per trattare gli affari del Comune, nel 1612 decisero di dotarsi di una sede adeguata e commissionarono all’architetto centese Orazio Gandolfi la costruzione del Palazzo della Comunità.

Nel corso dei secoli l’edificio subì numerosi interventi: in facciata sono andati perduti gli affreschi del Guercino raffiguranti le quattro Virtù cardinali (1612), come pure la statua marmorea di papa Benedetto XIV (collocata nel 1756 e distrutta nel 1798), nonché diversi stemmi. Gli interni furono ampliati e ristrutturati più volte anche per ospitare un Oratorio, il Monte di Pietà, alcune botteghe artigiane.


Oggi la facciata si presenta suddivisa in due dalla balconata marmorea: la parte superiore è coronata da un alto fastigio in cui campeggia lo stemma cittadino, la parte inferiore presenta un portico a tre arcate, sorrette da colonne ottagonali, ricco di iscrizioni che ricordano personaggi e martiri centesi.


Sul balcone si affaccia la Sala Consiliare, riccamente decorata da stucchi, affreschi, e da due sculture di Stefano Galletti. Nel pavimento marmoreo della sala spicca la meridiana realizzata da Cesare Burgatti, calcolata per puntare la proiezione solare al 21 giugno, giorno in cui la tradizione colloca la fondazione di Cento.